Sabato 31 marzo si son svolti i Campionati svizzeri di sci freestyle, nella disciplina moguls. In Austria, sulle nevi di Mühlbach am Hochkönig, insieme alla gara FIS, sono stati premiati i campioni nazionali svizzeri (insieme a quelli austriaci e germanici). Nicole Gasparini, atleta dei quadri A di Swiss-Ski, si è laureata campionessa svizzera, mentre si è fregiato del titolo di campione svizzero Riccardo Pascarella, freestyler classe 2002 della Federazione Sci Svizzera Italiana (FSSI). Vicecampioni svizzeri sono Marla Coch, classe 2002, e Giosué Martinoli, classe 2001; chiudono invece il podio Emilie Foresti e Martino Conedera, classe 2004 e rispettivamente 2002. Tra i grandi assenti si contano Marco Tadè, concentrato nella riabilitazione dopo l’operazione al ginocchio di fine febbraio, e Giacomo Papa, fermo per problemi alla schiena.
La domenica erano previsti anche i campionati nazionali in dual moguls, purtroppo però le condizioni meteo avverse hanno imposto agli organizzatori la cancellazione dell’evento.
Per il freestyle ticinese questo è stato l’ultimo appuntamento della stagione 2017-2018. Da oggi fino a fine settimana i freestyler della FSSI e di Swiss-Ski sono sulle nevi di Airolo-Pesciüm per preparare il prossimo anno di competizioni.

1997-1999: Puro divertimento
Grazie allo sci club Airolo scoprii il freestyle. All’epoca facevo parte del gruppo “tutti i frutti”: un gruppo di giovani che condivideva la passione per lo sci senza il bisogno di gareggiare.
Un giorno lo sci club propose delle attività alternative alle classiche discipline dello sci conosciute dai più, tra cui il freestyle. Mio fratello, alcuni amici ed io ci appassionammo fin da subito a questo sport e così nacque il freestyle team Airolo. I miei primi coach furono Claudia Giudici, che era anche la mia maestra alle elementari e Luca Pianezza. Ci divertivamo sulle nevi di Airolo-Pesciüm e di Cioss Prato e gareggiavamo in tutto il Ticino.”Pazzia” e spensieratezza sono le parole per descrivere quegli anni.

2000-2002: Swiss Ski parte 1
Dopo due anni nello Sci Club Airolo e uno nella selezione regionale della Federazione di Sci della Svizzera Italiana (FSSI), nella primavera del 2000 entrai a far parte dei Quadri junior di Swiss-Ski.
In quel periodo la nazionale era composta da atleti provenienti da tutta la Svizzera: oltre a me c’erano altri atleti ticinesi, ma io ero l’unica atleta donna. Ed ecco che in quegli anni iniziai a gareggiare non solo a livello ticinese, ma a anche a livello nazionale: spesso nei fine settimana si tenevano gare di gobbe, di salti e di skicross.
In poco tempo il “gioco” si stava facendo serio e dal gruppo “tutti i frutti”, che mi aveva fatto scoprire questa disciplina, approdai, in quegli stessi anni, alla Coppa Europa.

Estate 2002: Il trasferimento in Italia
Nell’estate del 2002 dovetti prendere una decisione molto importante per il mio futuro sportivo, vale a dire scegliere di andare a gareggiare per la nazionale italiana o restare in Svizzera. Restare a casa avrebbe significato per me smettere di gareggiare poiché in quel periodo l’allora direttore di Swiss Ski non era interessato ad investire in questa sport e dunque non c’erano i fondi per potersi allenare in modo regolare e professionale. Scelsi di continuare ad inseguire il mio sogno!
Nel 2002 In Italia c’era Andrea Rinaldi come coach, una squadra di coetanei che parlava la mia stessa lingua e soprattutto un piano a lungo termine in vista delle Olimpiadi di Torino 2006.

2002-2006: Gli anni delle “prime volte”
Nei primi anni in Italia ebbi diverse soddisfazioni. L’ottima struttura e i numerosi allenamenti mi permisero di crescere costantemente. Nel 2002-2003 ottenni la prima vittoria in Coppa Europa, il secondo posto nella generale moguls e dual moguls del circuito europeo e feci le miei prime gare di Coppa del Mondo.
L’anno successivo entrai stabilmente nel circuito mondiale, raggiungendo anche una finale.
Nel 2005 partecipai per la prima volta ai Mondiali, ottenendo un buon 12° posto. Nel 2006 mi qualificai ai miei primi Giochi olimpici, e con grande sorpresa ottenni uno splendido 9° posto. Fino a quel momento non ero mai entrata nella top 10 in Coppa del Mondo (CdM). Nello stesso anno conquistai anche la medaglia d’argento nel dual moguls ai Mondiali junior.
Un pensiero speciale per questi bei ricordi va a Gianfranco Collinassi, il direttore sportivo che gestiva la squadra in quel periodo e che mi accolse sebbene fino a quel momento non avessi fatto grandi risultati.

2006-2008: Un infortunio e tante soddisfazioni
Finita la Scuola Cantonale di Commercio (SCC) a Bellinzona a fine giugno 2006, presi il volo per l’Australia con l’intento di imparare un po’ di inglese a Cairns, conciliando però il soggiorno con un mese di allenamento con una squadra locale. Purtroppo, però, dopo pochi giorni di sci mi lussai la spalla sinistra e rientrai anticipatamente in Svizzera.
Subii un intervento alla spalla a metà settembre e dopo tre mesi di riabilitazione tornai a sciare. Inizialmente faticai parecchio, ma ad inizio febbraio del 2007 arrivò lo splendido ed inaspettato secondo posto in CdM a La Plagne. E dopo un solo mese arrivò anche l’indimenticabile medaglia di bronzo ai Mondiali di Madonna di Campiglio in Italia.
Nelle prime gare della stagione successiva ottenni altri due secondi posti in CdM, poi purtroppo… un lungo digiuno fino al 2016.
Per quanto riguardava lo staff, Andrea Rinaldi aveva lasciato l’Italia dopo le Olimpiadi ed era stato sostituito da un altro ticinese, Mike Leoni, già nel team azzurro dal 2005.

Primavera 2008: Le Fiamme Azzurre
Grazie alla medaglia ai Mondiali riuscii ad entrare nel gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre, che mi sostennero finanziariamente insieme agli sponsor .
Sono molto grata dell’aiuto ricevuto, che mi ha permesso di fare della mia più grande passione, il mio lavoro per diversi anni.

2008-2010: L’allenatore privato
Nel momento in cui ero all’apice della mia carriera, alla Federazione Italiana Sport Invernali (FISI) non c’erano più i fondi per allenarsi con la stessa intensità delle altre squadre. Così per prepararmi al meglio, scelsi di investire in un allenatore privato e mi affidai al finlandese Jussi-Pekka Kinnunen. Riuscii a sostenere questa spesa anche grazie al sostegno finanziario ricevuto dal “Fans Club Debby Scanzio” che fu creato in quegli anni da un gruppo di amici. Volevo continuare a crescere e il piano della squadra non mi sembrava abbastanza intenso. L’ossessione di tornare sul podio finì per bloccarmi, non riuscivo più a fare delle performance eccezionali. In tutta la mia carriera ho quasi sempre raggiunto i risultati migliori quando non me lo aspettavo. L’esperienza con Jussi non andò come sperato, fu molto impegnativo gestire tutto “da sola”, ma alla fine, anche questa esperienza, mi ha fatto crescere come persona.
Dopo le Olimpiadi di Vancouver (10° posto) terminai la collaborazione con il finlandese e finii la stagione con Mike.

2012-2013: L’infortunio al ginocchio
Nel gennaio del 2012 mi infortunai al ginocchio sinistro (rottura del legamento crociato anteriore e del menisco), mi operai subito e persi tutta la stagione. La riabilitazione andò bene, grazie anche all’ottimo intervento del Dottor Daniele Mona e approfittai del tempo a casa per rigenerarmi anche a livello mentale. Prima dell’infortunio mi sembrava di andare avanti “per inerzia”, poi invece capii che volevo davvero sciare e che mi piaceva ancora fare questo sport. Paradossalmente l’infortunio mi fece acquisire sicurezza. Quando ricominciai a sciare capii che le cose le sapevo fare anche dopo una lunga pausa. A dicembre 2012 feci però l’errore di gareggiare a Ruka sebbene non fosse previsto; volevo testare la forma, quando purtroppo una caduta mi procurò una contusione ossea e dovetti stare di nuovo ferma per qualche settimana. Rientrai per i Mondiali di Voss 2013.

2010-2014: La collaborazione con Swiss Ski
Quando Andrea Rinaldi terminò la sua avventura in Italia nel 2006 aprì una scuola di freestyle, l’European Youth Freestyle Academy (EYFA) e si impegnò per far crescere la squadra svizzera, sebbene allo stesso tempo gestiva anche quella italiana. L’unione fa la forza e così i due team decisero di unire lo staff ed allenarsi assieme.
I primi due anni ci fu il canadese Etienne Lecours alla guida della squadra e nel 2012 arrivò il francese Fred Weiss.
In Italia eravamo rimasti solo io e Giacomo Matiz, in Svizzera si iniziavano a vedere i frutti di EYFA e di un maggior investimento da parte di Swiss Ski; diversi giovani erano entrati in nazionale.
Sportivamente, ripresa dall’infortunio al ginocchio, mi preparai al meglio per le Olimpiadi di Sochi (11°), feci una gara molto grintosa, con qualche sbavatura ma con il miglior tempo. Ero contenta di aver raggiunto il mio obiettivo: nessun rimpianto. Finii la stagione con un 4° posto nel dual finale e il 10° nella generale, ero di nuovo competitiva.

2014-2018: Il ritorno a casa
Nell’estate del 2014 la FISI decise di chiudere la squadra freestyle moguls, e così, come 12 anni prima, mi ritrovai a dover decidere se smettere o trovare una soluzione per continuare ad inseguire quello che ancora era il mio sogno. Era da tempo che pensavo ad un ritorno in Svizzera, ma non me la sentivo di lasciare l’Italia dopo che mi aveva accolta quando non ero nessuno. Alla fine fu un “win-win”, io tornai a casa e Swiss Ski riabbracciò un’atleta olimpica senza aver speso nulla per formarla. Nella prima stagione, quella 2014-15, fui regolarmente nelle top 10 e finii al 7° posto nella generale (sfiorando il podio in due riprese).
L’anno seguente fui meno regolare, ma arrivò la tanto attesa vittoria: 106 gare di CdM prima di poter salire sul gradino più alto del podio. Inutile dire che provai una gioia immensa.
Successivamente cambiai nuovamente allenatore, infatti dalla primavera 2016 iniziai a lavorare con Giacomo “Jack” Matiz, mio compagno di squadra per 12 anni in Italia e grande amico. Scelsi di lavorare con lui per la sua grande esperienza e per la sua attitudine positiva. Iniziai la stagione con un inaspettato 4° posto, ma poi mi bloccai, riprendendomi solo a fine stagione durante i Mondiali di Sierra Nevada (6° posto nel dual e 8° posto nel singolo).
Il resto è storia recente, una preparazione estiva serena e incoraggiante seguita da un’incomprensibile stagione negativa, una sofferta qualifica Olimpica e per finire la delusione di Pyeongchang. Tutto storto? No, perché avrò l’onore e la fortuna di terminare la mia lunga carriera in casa, davanti ad amici e parenti. Un lieto fine!

Il lavoro presso Valbianca SA
Lasciando l’Italia lasciai ovviamente anche il gruppo sportivo, a quel punto era necessario trovare un lavoro che però mi permettesse anche di sciare. Grazie a Valbianca SA, la società che gestisce gli impianti di risalita di Airolo-Pesciüm, mi avvicinai al mondo del lavoro con un impiego al 50%, successivamente ridotto al 30%.
Ammetto che a volte è stato molto impegnativo conciliare tutto, ma questa preziosa esperienza mi ha insegnato moto e permesso di poter proiettare un nuovo scenario: verso una nuova vita professionale, dopo tutti gli anni trascorsi sulle piste da sci, la mia vita dall’11 marzo 2018 in avanti.

Sempre al mio fianco
Nella mia lunga carriera ho lavorato con diverse persone, ognuno mi ha insegnato qualcosa e ha fatto del suo meglio per aiutarmi a crescere, ci sono però delle persone speciali che sono sempre state al mio fianco: Andrea Rinaldi, Gilles Neuenschwander (preparatore fisico), Roberto Joos (preparatore mentale) e, “dietro le quinte”, Enzo Filippini. Nonostante le difficoltà e i cambiamenti, ho sempre potuto contare sul loro appoggio e sui loro consigli. È stato un piacere lavorare con loro per così tanto tempo. Grazie!

La squadra
In questi anni ho avuto tanti compagni di squadra e tanti allenatori, ma mai come nelle ultime stagioni mi sono sentita così a mio agio all’interno del team. Lascio una squadra competitiva, con uno staff competente che insieme formano un gruppo eccezionale. Oltre al già citato Jack Matiz, ringrazio di cuore Juan Domeniconi e Camilla Gendotti. Tanti auguri a Marco, Nicole e Giacomo per il loro futuro sportivo e ai giovani che li faranno compagnia in squadra.

Last but not least
In 20 anni di carriera la lista delle persone da ringraziare è davvero lunga, un grazie speciale va alla mia famiglia ed ai miei più cari amici per aver sempre creduto in me, agli sponsor che mi hanno sostenuta in tutti questi anni e alle federazioni e comitati olimpici (Swiss Ski, FISI, FSSI, Swiss Olympic e CONI) che mi hanno permesso di vivere tutte queste esperienze indimenticabili.

 

Grazie di cuore a tutti!!!

Deborah Scanzio

Nicole Gasparini, atleta dei quadri A di Swiss-Ski, dopo una pausa di qualche mese a causa di una contusione ossea al ginocchio rimediata lo scorso dicembre, durante la tappa cinese di Coppa del Mondo, ritorna finalmente alle competizioni e conquista un ottimo 4° posto nella prova di moguls valida per la Coppa Europa. La sciatrice di Cadro, per prepararsi al meglio all’attesissimo evento BancaStato FIS Freestyle Ski World Cup Airolo 2018, che si svolgerà sabato 10 marzo, ha gareggiato questo fine settimana in due tappe del circuito europeo, a Krispl (Austria). Assieme a lei, altri due giovani freestyler, Riccardo Pascarella e Giosuè Martinoli, atleti della Federazione Sci Svizzera Italiana, hanno avuto l’occasione di confrontarsi a livello continentale. Nella prova di sabato, dominata dai Paesi scandinavi (ben sei atlete tra le prime otto!), Gasparini ha concluso all’8° rango, dopo una qualifica che l’ha vista prendersi la 9° posizione. Nella gara del giorno seguente, sempre in formato single moguls, l’atleta della nazionale elvetica, più fiduciosa e rilassata rispetto a sabato, ha saputo alzare ulteriormente il livello della sua prestazione, guadagnando più punti in tutti e tre i criteri di giudizio della disciplina, vale a dire tecnica, salti e velocità. Un salto di qualità che le ha permesso di mantenere nella finale il 4° posto consolidato in qualifica. Per quanto riguarda la categoria uomini, in entrambi i giorni di gara, i due giovani atleti ticinesi Pascarella e Martinoli non sono riusciti sfortunatamente ad accedere alle finali, alle quali i primi sedici freestyler hanno accesso.

Un fine settimana quindi assolutamente positivo per Nicole Gasparini, che sembra essere tornata nel pieno delle sue forze fisiche e mentali, dopo l’infortunio di questa stagione che l’ha tenuta lontana da ben otto tappe del circuito mondiale e le ha negato la possibilità di potersi giocare la qualificazione alle passate Olimpiadi di Pyeongchang.

Speriamo che in una stagione non certamente fortunata, Nicole Gasparini possa togliersi qualche meritata soddisfazione sulle nevi di casa proprio questo sabato 10 marzo, nella tappa di Coppa del Mondo ad Airolo-Pesciüm.

Nicole Gasparini gareggerà in due tappe di Coppa Europa a Krispl (Austria), previste per il 3 e il 4 marzo, con lo scopo di prepararsi al meglio per la competizione di Coppa del Mondo in casa, ad Airolo-Pesciüm, che si svolgerà sabato 10 marzo.

La 20enne di Cadro, atleta dei quadri A di Swiss-Ski e già vincitrice della Coppa Europa nel 2016, è di ritorno alle gare dopo qualche mese di stop, causa una contusione ossea al ginocchio patita nel mese di dicembre, durante la trasferta di Coppa del Mondo in Cina.

Nicole, tornata a saltare e a sciare tra le gobbe, sembra essersi messa il recente infortunio alle spalle e non vede l’ora di ritornare a sentire l’adrenalina pre e post gara. La scelta di tornare alle competizioni nel circuito europeo e non direttamente nella tappa di Coppa del Mondo in Ticino, quindi senza alcuna pressione e senza pretese di risultato, è una strategia azzeccata.

Noi siamo sicuri che alla Coppa del Mondo di Airolo-Pesciüm Nicole sarà pronta a dare battaglia alle altre concorrenti per un posto in finale!

Deborah Scanzio ha terminato al 21esimo posto alle Olimpiadi di Pyeongchang, non riuscendo così ad accedere alle finali per una sola posizione.
Il programma della gara ha previsto due qualifiche, dove la seconda conta solo se migliore, il cosiddetto formato “best run wins”. Quindi, nella prima qualifica, che si è svolta venerdì 9 e che ha regalato l’accesso immediato alle fasi finali alle prime dieci sciatrici, Debby ha concluso alla 21esima piazza; mentre nella seconda, che si è tenuta oggi (domenica 11) e che offriva altri dieci posti validi per gli atti conclusivi, è arrivata sfortunatamente 11esima.
Sulla difficile pista di gobbe del Phoenix Snow Park, Debby non è riuscita a esprimersi al meglio: alla prima opportunità, un errore sotto al primo salto ha inciso pesantemente nelle note relative alla sciata, mentre alla seconda chance, la discesa è stata molto più pulita e solida (sono 3.5 i punti in tecnica ottenuti in più), ma un po’ più lenta (quasi mezzo secondo, questa volta circa 0.5 punti in meno) e lievemente meno performante nella parte acrobatica (circa 0.3 punti in meno). Alla fine, anche se la seconda run gli è valsa 69.02 punti complessivi, rispetto ai precedenti 66.38 punti, Debby è restata fuori dalla finale per soli 0.34 punti.

Le fasi finali sono state invece tre: la prima finale a venti atlete, la seconda a dodici e la terza, la “super final”, con le migliori sei freestyler a darsi battaglia per realizzare il sogno di una medaglia olimpica. A fregiarsi del titolo di campionessa olimpica è stata la diciannovenne francese Perrine Laffont, mentre ha conquistato l’argento la canadese Justin Dufour-Lapointe, già campionessa a Sochi 2014, e la medaglia di bronzo è andata alla kazaka Yulia Galysheva.

Archiviata la gara delle donne, domani (lunedì 12 febbraio), andranno in scena gli uomini, con la qualifica 2 e le finali. Purtroppo, con il brutto infortunio di Marco Tadè, avvenuto nell’ultimo giorno di allenamento a Tignes (Francia), a soli due giorni dalla partenza per i Pyeongchang, la Svizzera (e il Ticino) questa volta non sarà presente…

Per i risultati completi clicca qui.

È appena trascorso un fine settimana piuttosto intenso per il freestyle ticinese. Sabato 27 e domenica 28 gennaio si sono svolte infatti tre gare valide per i Campionati regionali FSSI. I tre appuntamenti, nelle discipline di moguls, dual moguls ed aerials, hanno visto infatti la partecipazione di un folto gruppo di giovani: oltre ai rappresentanti ticinesi e d’oltralpe, hanno dato spettacolo anche freestyler provenienti dalla Germania e dall’Austria, per un totale di circa quaranta atleti. La pista di gobbe “Ducia du Berto” e sulle piattaforme di salti di Airolo-Pesciüm, stazione sciistica ormai solita a ospitare eventi di freestyle, i concorrenti hanno cercato di impressionare i giudici e divertire gli spettatori presenti.
Nella giornata di sabato sono andate in scena le competizioni di aerials, la mattina, e di moguls, il pomeriggio. Nella prima gara, categoria ragazzi, a vincere è stato lo svizzero Fabian Bader, seguito dal connazionale ticinese Enea Buzzi e dal tedesco Luis Thiel. Nelle ragazze invece ha trionfato la svizzera Ursina Platz, seguita dall’austriaca Lea Rettenbacher e dall’altra elvetica Sara Kümin. Enea Buzzi, classe 2004, si è laureato quindi campione regionale di aerials, precedendo il coetaneo Oliver Crameri e Giosuè Martinoli, classe 2001. Emilie Foresti, classe 2004, invece si è presa invece il titolo di campionessa regionale di aerials, precedendo Marla Coch, classe 2002. Nell’evento di moguls, categoria ragazzi, ha prevalso Enea Buzzi, conquistando quindi anche la nomea di campione regionale in questa disciplina, con Giosuè Martinoli al 2° posto e Riccardo Pascarella, classe 2002 al 3° rango. Nelle sciatrici invece ha vinto l’austriaca Julia Schwendiger, seguita dalle germaniche Annika Merz alla 2° piazza e Elisa Stoiber alla 3°. Ad aggiudicarsi il premio come campionessa regionale di moguls è questa volta Marla Coch, che ha battuto Emilie Foresti.
Nella soleggiata giornata di domenica si è svolta invece la competizione di dual moguls (gobbe in parallelo): tra i giovani freestyler, ad ottenere la vittoria è stato Riccardo Pascarella, autore di discese impeccabili in parallelo, seguito dai compagni di squadra Giosuè Martinoli e Oliver Crameri, classe 2004. Tra le giovani sciatrici, è stata Annika Merz ha occupare il gradino più alto del podio, tallonata dalle austriache Julia Schwendiger e Lea Rettenbacher. A fregiarsi del titolo di campione e campionessa regionale nella disciplina dual moguls sono stati quindi Riccardo Pascarella e Emilie Foresti, quest’ultima precedendo la compagna di squadra Marla Coch.

Le classifiche complete:

Questo pomeriggio, alle ore 14:00, Swiss-Ski ha ufficializzato la presenza di Marco Tadè e Deborah Scanzio nella lista degli atleti convocati per gli imminenti Giochi olimpici di Pyeongchang.

I due freestyler ticinesi saranno a Tignes (Francia) per un campo di allenamento preolimpico, dal 27 al 30 gennaio, con lo scopo di prepararsi al meglio e scaldare i motori in vista dell’appuntamento olimpico. Poi, il 1 febbraio, partiranno finalmente per la Corea del Sud. Dal 5 all’8 febbraio ci saranno gli allenamenti ufficiali, mentre il 9 febbraio le qualifiche 1 sia uomini sia donne, oltre la consueta cerimonia di apertura in serata (all’orario di pranzo in Svizzera). L’11 febbraio ci sarà poi la qualifica 2 e le finali delle donne, mentre il 12 febbraio la qualifica 2 e le finali degli uomini.

Per vedere il programma dello sci freestyle (Moguls) nel dettaglio clicca qui.

Ticino Freestyle è entusiasta di vedere due suoi atleti vestire i colori rossocrociati alla manifestazione sportiva per antonomasia. Tutto il movimento freestyle del nostro Cantone è orgoglioso di Marco Tadè e Deborah Scanzio, inoltre spera, alle prossime Olimpiadi, di poter ammirare ancora atleti ticinesi del loro calibro.

In bocca al lupo!

Dal Canada arrivano ottime notizie: Deborah Scanzio ha ottenuto infatti la qualifica agli imminenti Giochi Olimpici di Pyeongchang, in virtù del 12esimo posto conquistato nella prova di Coppa del Mondo a Tremblant. L’esperta freestyler leventinese è riuscita a dare una netta svolta alla sua stagione, fino ad ora sottotono, non essendo riuscita sei gare precedenti ad ottenere un risultato nelle prime sedici della classifica. Un cambio di passo che arriva nel momento più delicato e che fa tirare un sospiro di sollievo a Scanzio e a tutta la squadra svizzera di moguls, che perciò porterà ben due rappresentanti ticinesi alla trasferta sudcoreana. Nell’ultima prova di CdM prima delle Olimpiadi, Scanzio ottiene accesso alla finale grazie ad un convincente 10° piazzamento. Termina poi la sua gara nella prima finale, dove conclude alla 12esima piazza. A trionfare è la canadese Justine Dufour-Lapointe, seguita dalla connazionale Andi Naude, con la kazaka Yulia Galysheva a chiudere il podio.

A Tremblant si rivede anche Marco Tadè, che dopo il 16esimo posto nella sua ultima gara di CdM in Cina, datata 21 dicembre 2017, si è preso una pausa di circa un mese per recuperare un ginocchio malandato e dolorante. Il giovane sciatore di Tenero termina al 31esimo posto, nella gara vinta sorprendentemente dal giapponese Ikuma Horishima, seguito dal canadese Mikael Kingsbury (che vede interrompersi una striscia di tredici vittorie consecutive nel circuito maggiore) e dal kazako Dmitriy Reikherd.

Un fine settimana assolutamente positivo quindi per il team svizzero, che da una parte rivede finalmente Scanzio nella parte alta della classifica, mentre dall’altra recupera Tadè giusto in tempo per i Giochi. Adesso qualche giorno di meritato riposo per i nostri freestyler, in attesa del volo direzione Pyeongchang per una gara che vale un’intera stagione.

Per i risultati della CdM di Tremblant nelle donne clicca qui, per gli uomini clicca qui.

Il 17 gennaio parte finalmente la Coppa Europa di freestyle. Le prime tre tappe si svolgeranno a Megève, in Francia. La stazione sciistica dell’Alta Savoia prevede tre giorni di gare sia di Moguls, i 17 e il 19 gennaio, sia di Dual Moguls, il 20 gennaio. A rappresentare i colori rossocrociati, ci sono tre giovani freestyler ticinesi, tutti in formazione presso la Scuola professionale per sportivi d’élite a Tenero (SPSE) e atleti della Federazione Sci Svizzera italiana (FSSI): Giosuè Martinoli, Martino Conedera e Riccardo Pascarella. Alla squadra svizzera manca solo Giacomo Papa, atleta dei quadri C di Swiss-Ski e già sciatore tra i primi dieci in Coppa Europa, ancora lontano dalle competizioni a causa di un infortunio. Il suo rientro è previsto per le seguenti gare del circuito continentale.

Dopo le prime settimane di allenamento del 2018 sulla neve di casa, ad Airolo e a Prato Leventina, e dopo la prima gara FIS della scorsa settimana in Germania, i nostri freestyler son pronti a scendere tra le gobbe per stupire i giudici europei.

I tre atleti della FSSI, che a differenza dell’assente Papa devono ancora trovare una propria dimensione nel circuito continentale, hanno l’obiettivo di avvicinarsi il più possibile ai primi sedici posti della classifica, i quali danno accesso alla finale. Una missione non facile, ma sicuramente alla loro portata, confidando nei progressi fatti durante le molteplici ore di allenamento effettuate con il preparatore acrobatico Juan Domeniconi e l’allenatore tecnico Loris Battalora.

In bocca al lupo ragazzi!

Manca meno di un mese ai XXIII Giochi olimpici invernali di Pyeongchang, in Corea del Sud. La cerimonia di apertura, che avrà luogo venerdì 9 febbraio, darà finalmente il via a una quindicina di giorni densi di sport e emozioni, con la chiusura ufficiale il 25 febbraio che ci costringerà ad attendere altri quattro anni per rivivere le stesse.

In questo lasso di tempo la data che Ticinofreestyle aspetta con trepidazione è quella del 9 febbraio, ovvero il primo giorno di gara per lo sci freestyle, disciplina Moguls. Nel giorno della cerimonia d’apertura si terranno infatti la qualifica 1 sia degli uomini sia delle donne. Poi, l’11 febbraio, avranno luogo la qualifica 2 e le finali delle donne, mentre il giorno seguente, vale a dire il 12 febbraio, ci saranno la qualifica 2 e le finali per gli uomini.

All’appuntamento culmine della stagione 2017-2018 la Svizzera spera di portare due suoi rappresentanti, entrambi dal Ticino: Marco Tadè e Deborah Scanzio. Se da una parte per Marco le Olimpiadi saranno una speciale prima volta, dall’altra per Deborah sarà, verosimilmente, la quarta partecipazione ai Giochi. Marco, l’esordiente, e Deborah, la veterana.

Marco si avvicina all’evento sudcoreano non come avrebbe voluto. Dopo la splendida stagione dell’anno scorso, con un 2° posto nella prova di Coppa del Mondo a Thaiwoo (Cina) e una storica medaglia di bronzo ai Mondiali di Sierra Nevada (Spagna), ambedue in Dual moguls, Marco si rompe i legamenti crociati durante un campo di allenamento in Australia nel mese di agosto. Fortunatamente, Marco non è costretto a operare subito, ma anzi da fine novembre può proseguire l’attività con il sostegno di una speciale ginocchiera. Naturalmente la preparazione autunnale sulla neve è comunque compromessa e la programmazione del calendario agonistico esige ridimensionamenti a seconda della condizione traballante del suo ginocchio. Nonostante ciò, Marco riesce a raccogliere un ottimo sedicesimo posto nella gara di Coppa del Mondo di Thaiwoo (Cina) del 21 dicembre, dopo un DNF a Ruka (Finlandia) nella gara di apertura della stagione di Coppa del Mondo. Allo scopo di conservare il fisico e mantenere intatto il sogno olimpico, Marco decide, a malincuore, di non prendere parte alle prime tre tappe del tour nordamericano del circuito maggiore, ma di raggiungere la squadra solo per l’ultima competizione, che si terrà a Tremblant (Canada), il 20 gennaio 2018. Volerà in Canada per testare lo stato del ginocchio, per riprendere le giuste sensazioni e ricercare il ritmo tra le gobbe. Marco è ottimista, confida nel buon allenamento fatto in palestra e nelle continue sedute di fisioterapia svolte durante la pausa.

Anche per Deborah è un inizio di stagione decisamente travagliato. Per lei, però, non sono gli acciacchi ad ostacolarne le prestazioni. A questo punto della stagione, dopo sei tappe di Coppa del Mondo, Deborah non è ancora riuscita a conquistare una finale, ovvero a rientrare tra le prime sedici atlete. Deborah, che nella corrente stagione non è andata oltre al ventiquattresimo rango, è abituata a navigare in ben altre acque nella classifica di Coppa del Mondo, sicuramente tra le prime dieci donne al mondo. La speranza è quella che riesca ad aggiustare il tiro nell’ultima gara (a Tremblant) prima delle Olimpiadi, conquistando almeno un posto in finale che le assicurerebbe la partecipazione ai Giochi, e riacquisendo la fiducia e la motivazione per affrontare gli appuntamenti restanti di febbraio e marzo.