Iniziamo mostrando qualche foto (© Nicola Pini) con alcuni dei nostri atleti ticinesi all’opera…

Dual Moguls: lunedì 13 e martedì 14 gennaio

Enea Buzzi inizia con un buon 20esimo posto. Debutto europeo per Emilie Foresti, Paolo Pascarella e Oliver Crameri

Il primo giorno la gara in Dual Moguls si è svolta nel formato classico: qualifica in singolo e finali in dual, alle quali hanno avuto accesso le prime otto donne (su diciannove) e i primi sedici uomini (su quarantasette). L’unica donna svizzera in gara, Emilie Foresti, classe 2004 e alla prima esperienza nel circuito europeo, si è classificata al 15esimo posto. Tra i ticinesi nella categoria maschile la migliore prestazione l’ha fornita Enea Buzzi, classe 2004 e tra i più giovani in lista di partenza, che ha terminato alla 20esima posizione grazie ad una discesa molto solida, ma che purtroppo non è riuscito ad entrare nella fase finale della competizione. Alle sue spalle, al 21esimo posto, è giunto Riccardo Pascarella, classe 2002, che ha fatto una discesa pulita ma ha perso qualche punto in tecnica a causa di una ripresa non perfetta. Martino Conedera, anche lui classe 2002, ha invece portato a termine una buona run, ma purtroppo ha perso punti importanti sul secondo salto, concludendo al 24esimo rango. Paolo Pascarella e Oliver Crameri, tutti e due classe 2004 e debuttanti in Coppa Europa, non sono riusciti a entrare nei primi trenta classificati, classificandosi al 33esimo e rispettivamente al 41esimo posto. Paolo Pascarella è riuscito a concludere una discesa che rispecchia il suo livello attuale, mentre Oliver Crameri è purtroppo caduto dopo il primo salto ed è stato quindi penalizzato abbondantemente nel punteggio.

Nella categoria femminile ha portato a casa la vittoria la kazaka Anastassiya Gorodko, che ha battuto in finale l’olandese Janneke Berghuis. Al terzo posto ha concluso invece l’austriaca Katharina Ramsauer, che ha avuto la meglio sulla kazaka Graur Olessya. Tra gli uomini ha conquistato il primo posto il francese Marius Bourdette, che ha prevalso in finale sul finlandese Riku Voutilainen. La finalina per il terzo posto se la sono giocata lo svedese Filip Gravenfors e il finlandese Johannes Suikkari e ha visto la vittoria dello svedese.

Riccardo Pascarella 14esimo è il migliore tra i ticinesi. Ancora tra i primi 20 Enea Buzzi e primo top-30 per Paolo Pascarella

L’indomani la competizione si è svolta sempre in Dual Moguls, senza la qualifica in singolare, ma partendo direttamente con gli scontri diretti, con gli accoppiamenti ottenuti in base alla classifica del giorno prima e in base ai punti FIS. Tra le donne, Emilie Foresti ha vinto il primo turno contro l’ucraina Daniella Deshko, ma è stata sconfitta al round seguente dall’olandese Janneke Berghuis, concludendo nella classifica finale al 16esimo rango. Nella categoria maschile c’è stato subito al primo turno un scontro tutto ticinese con Riccardo Pascarella che ha affrontato il compagno di squadra Oliver Crameri. Dopo aver passato il primo turno, Riccardo Pascarella ha battuto al secondo round il tedesco Linus Merz in una run molto combattuta e poi la sua corsa si è fermata al round seguente contro il finlandese Rasmus Karjalainen, terminando quindi in 14esima posizione. Oliver Crameri ha finito invece al 43esimo posto. Enea Buzzi ha sconfitto di misura il tedesco Luis Magnus Thiel al primo round grazie ad una run quasi perfetta, ma poi è stato battuto al turno seguente dal finlandese Aleksi Kaisla in un dual molto equilibrato e incerto fino all’ultima porta. Enea Buzzi ha terminato quindi in 19esima posizione. Anche Paolo Pascarella è riuscito a superare il primo scontro dove ha affrontato il kazako Maxim Yemelyanov, ma poi al secondo turno, in dual contro il canadese Massimo Bellucci non è riuscito ad avere la meglio, giungendo quindi alla 27esima piazza. Giosuè Martinoli è stato invece sicuramente sfortunato nel sorteggio, dovendo affrontare al primo round l’atleta finlandese Miska Mustonen, già vincitore di diverse gare di Coppa Europa e con anche esperienza nel circuito mondiale. Martinoli ha quindi concluso la sua gara perdendo contro Mustonen, concludendo al 40esimo rango nella graduatoria finale. Ultimo ticinese in gara è stato Martino Conedera, che ha affrontato e perso al primo turno in un dual all’ultimo respiro contro il ceco Marek Gajdecka, dovendosi quindi accontentare della 33esima posizione.

Nella categoria femminile la finale tra le protagniste del primo giorno ha avuto lo stesso esito, con la kazaka Anastassiya Gorodko che ha battuto l’olandese Janneke Berghuis. Il terzo posto l’ha conquistato invece la tedesca Sophie Weese, che ha avuto la meglio sulla francese Fantine Degroote. Tra gli uomini ha conquistato il primo posto il finlandese Miska Mustonen, che ha sconfitto lo svedese Rasmus Stegfeldt in finale. Il terzo rango è andato invece al finlandese Rasmus Karjalainen, che ha avuto la meglio sullo spagnolo Lucas Verdaguer.

Moguls: giovedì 16 e venerdì 17 gennaio

La notizia più bella della giornata è sicuramente il ritorno alle gare di Marco Tadé, che ha concluso al 3° posto in assoluta tranquillità. Conedera, 19esimo, fuori dalla finale per meno di un punto.

Dopo gli appuntamenti in Dual Moguls e un giorno di allenamento, che si è svolto mercoledì 15 gennaio, si è ripreso giovedì 16 gennaio con gli appuntamenti in Moguls. Nella categoria femminile l’unica rappresentante rossocrociata, la classe 2004 Emilie Foresti, è giunta alla 18esima posizione, non riuscendo quindi ad accedere alla finale con le migliori dieci atlete in classifica. Nella categoria maschile di freestyler ticinesi ce n’erano ben sette. Tra di loro pure Marco Tadé, atleta di Coppa del Mondo al rientro da un lungo infortunio al ginocchio che lo ha tenuto lontano dalle competizioni per ben due anni. Dopo aver dominato la qualifica, l’atleta elvetico e medaglia di bronzo ai Mondiali in Dual Moguls nel 2017 ha concluso in 3° posizione, a poco meno di un punto dal primo classificato. Per Tadé è stata una gara molto positiva e che sicuramente gli ha iniettato una buona dose di fiducia per il rientro in CdM, previsto per sabato 25 gennaio a Tremblant, in Canada. Martino Conedera si è classificato invece al 19° rango, non riuscendo ad acciuffare per poco meno di un punto la finale, alla quale hanno accesso i primi sedici atleti. Un vero peccato per Conedera che con un po’ pù di velocità avrebbe guadagnato i punti necessari per giocarsi le sue carte nella finale. Enea Buzzi ha invece terminato alla 31esima piazza con una discesa sicuramente grintosa e aggressiva. Giosuè Martinoli ha invece concluso la sua gara al 35esimo posto, appena davanti al compagno di squadra Riccardo Pascarella, che ha finito al 36esimo rango. I restanti due ticinesi in gara, Paolo Pascarella e Oliver Crameri, hanno terminato al 39esimo e rispettivamente al 40esimo rango.

Nella categoria femminile a vincere è stata la germanica Sophie Weese, mentre al secondo posto è giunta la kazaka Anastassiya Gorodko, già vincitrice delle prime due gare in parallelo. A chiudere il podio l’altra germanica Hanna Weese. Negli uomini il podio era così composto: 1° rango per lo svedese Filip Gravenfors, 2° il finnico Rasmus Karjalainen e 3° lo svizzero Marco Tadé.

Gara maschile con i finlandesi assoluti protagonisti e tre ticinesi nei primi 30. Terza vittoria in quattro gare per la kazaka Gorodko.

Nell’ultimo giorno dedicato al Moguls Emilie Foresti si è classificata 17esima tra le donne. Tra gli svizzeri la migliore prestazione l’ha fornita Riccardo Pascarella, che ha terminato la sua gara al 23esimo posto grazie ad una discesa solida ma troppo lenta per conquistare l’accesso alla finale, la quale distava poco più di un punto un punto e mezzo. Poco dietro, al 25esimo e al 27esimo rango, hanno concluso Enea Buzzi e Martino Conedera. Gli altri ticinesi in gara non sono riusciti invece a entrare nei primi trenta in classifica: Giosué Martinoli 33esimo, Oliver Crameri 34esimo e Paolo Pascarella 37esimo. Marco Tadé invece non è partito.

Tra le donne ha centrato la terza vittoria in quattro gare la giovanissima kazaka Anastassiya Gorodko, mentre le tedesche Hanna Weese e Lena Mayer hanno conquistato la 2° e rispettivamente la 3° posizione. Nella categoria maschile è stato invece un dominio finlandese: al 1° posto Aleksi Kaisla, al 2° Akseli Ahvenainen e a chiudere il podio Miska Mustonen.

Aerials: 17 – 19 gennaio

Si è conclusa con le gare di Aerials l’intensa settimana europea di freestyle che è andata in scena sulle piste di Airolo-Pesciüm. Ticino Freestyle e Valbianca SA si possono ritenere sicuramente soddisfatti dell’edizione 2020 della Coppa Europa di Moguls ed Aerials, alla quale hanno partecipato quasi novanta atleti provenienti da ben quindici Paesi differenti offrendo come ogni anno uno spettacolo impareggiabile tra le gobbe e sui trampolini dei singoli e dei doppi, in quello che sarà presto (si spera già a partire dalla stagione prossima con la costruzione delle nuove strutture per il Moguls e l’Aerials) il nuovo centro di allenamento nazionale dello sci freestyle. Le squadre accorse a competere si sono dette estremamente soddisfatte dalle tappe ticinesi, le quali fortunatamente si sono svolte con il bel tempo e con temperature piuttosto fredde, soprattutto negli ultimi giorni dove il termometro segnava -10°C.

Concorrenza sbaragliata dallo svizzero Noé Roth e dall’australiana Abbey Willcox

Da venerdì 17 a sabato 19 gennaio si sono svolte le prove in Aerials, alle quali hanno partecipato ventuno atleti, tra i quali sette elvetici. Lo svizzero Noé Roth, atleta classe 2000 di Coppa del Mondo e punta di diamante della nazionale rossocrociata, insieme all’australiana Abbey Willcox, sono stati gli assoluti protagonisti di questo fine settimana.

Nell’appuntamento di venerdì la svizzera Ursina Platz ha conquistato il 3° posto, dietro alla bielorussa Anna Derugo e alla vincitrice australiana Abbey Willcox. Nella categoria maschile ha vinto Noé Roth, che ha preceduto il russo Ruslan Katmanov e l’altro elvetico Nicolas Gygax. L’indomani altra vittoria per Willcox, che ha surclassato la seconda classificata Platz e la bielorussa Yana Yarmashevich, giunta al 3° rango. Tra gli uomini altra prestazione incredibile di Noé Roth, che ha battuto i connazionali Pirmin Werner, arrivato in 2° posizione, e Andrin Schädler, che ha concluso al 3° posto. Nell’ultimo giorno della Coppa Europa a conquistare la vittoria sono stati ancora Willcox e Roth, che hanno prevalso su Derugo e l’australiana Laura Peel, rispettivamente su Gygax e Schädler. Domenica si è svolto anche lo speciale “Team Event”, ossia la gara a squadre. In lista di partenza sei team composti da tre atleti ciascuno con rappresentati entrambi i sessi; il risultato finale di ogni squadra è composto dalla somma dei tre punteggi ottenuti dai singoli atleti. A portare a casa la vittoria è stata la Svizzera 1, composta da Platz, Werner e Roth. 2° rango per la squadra Svizzera-Australia 1, con Willcox, Schaedler e Gygax. 3° posizione invece per la Bielorussia 1 di Derugo, Makar Mitrafanau e Andrei Kuzmin.

Un grande grazie ai nostri sponsor

Ticino Freestyle e TiSki ringraziano lo sponsor principale Raiffeisen, senza il quale non sarebbe stato possibile riproporre la Coppa Europa ad Airolo per la stagione 2019-2020. Un ringraziamento speciale per il sostegno finanziario e organizzativo va anche a Valbianca SA, all’Organizzazione Turistica Regionale Bellinzonese e Alto Ticino, all’Ufficio fondi Swisslos e Sport-toto e al Club Amici FSSI/TiSki.

Appuntamento all’anno prossimo!

Come da ormai diversi anni, la Coppa Europa di freestyle tornerà anche la stagione prossima, sperando di annoverare tra i premiati diversi atleti elvetici e ticinesi!

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Consulta i risultati ufficiali Moguls e Aerials sul sito della FIS!

Mancano pochi giorni al via della Raiffeisen FIS Freestyle Ski Europa Cup Airolo 2020, appuntamento che inaugurerà la stagione agonistica del circuito europeo di Moguls. Un importante cambiamento del programma va però dapprima segnalato: a causa delle precarie condizioni nevose, gli appuntamenti del 17 e del 18 gennaio che erano previsti a Prato Leventina si svolgeranno ad Airolo il 16 e rispettivamente il 17 gennaio. Ticino Freestyle e lo Sci Club Rodi-Fiesso, che gestisce lo sci-lift di Prato, sperano che il prossimo inverno sia più generoso e che dunque si possa ritornare a proporre lì un evento internazionale di freestyle, pista che vede pure la possibilità di offrire uno spettacolo unico in notturna.

Ad Airolo andrà in scena una settimana di intenso freestyle: si inizia lunedì 13 gennaio con il Moguls per poi finire domenica 19 gennaio con l’Aerials, per un totale di 7 gare del circuito FIS di Coppa Europa. L’alta Leventina ospiterà dunque la prossima settimana circa un centinaio di atleti e atlete con i rispettivi staff provenienti da tredici nazioni differenti: Austria, Bielorussia, Canada, Finlandia, Francia, Germania, Kazakistan, Olanda, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, Svizzera e Ucraina.

Gli atleti ticinesi in gara

Agli appuntamenti in Moguls e Dual Moguls parteciperanno ben sette atleti ticinesi: Marco Tadé, Giosuè Martinoli, Riccardo Pascarella, Paolo Pascarella, Enea Buzzi, Oliver Crameri e Martino Conedera. Marco Tadè, classe 1995 e medaglia di bronzo ai Mondiali a Sierra Nevada nel 2017, prenderà parte alle competizioni in casa di Coppa Europa prima di riabbracciare la Coppa del Mondo nella tournée nordamericana che inizierà a Tremblant (Canada) il 25 gennaio. Gli eventi di Airolo gli serviranno dunque per prepararsi al meglio al ritorno nel circuito maggiore, nel quale manca da ormai due anni a causa di un infortunio al ginocchio. Paolo Pascarella e Oliver Crameri, entrambi classe 2004, debutteranno invece nel circuito europeo davanti al pubblico di casa. Per entrambi si tratta di un importante salto di qualità che fa ben sperare per il futuro. Infine, per Enea Buzzi, classe 2004, Martino Conedera, classe 2002, Riccardo Pascarella, classe 2002, e Giosuè Martinoli, classe 2001, si tratterà di un’altra stagione in Coppa Europa, quest’anno con l’obiettivo di classificarsi costantemente tra i primi venti atleti.

Il programma delle gare in Moguls e Dual Moguls

Ad aprire le danze di questa stagione di Coppa Europa ad Airolo, sulla pista “Canalone”, sarà l’appuntamento in Dual Moguls di lunedì 13 gennaio. La qualifica in singolo inizierà alle 10:40, mentre la finale, alla quale accedono le prime otto atlete e i primi sedici atleti, andrà in scena alle 13:30. La premiazione si terrà alla partenza della funivia ad Airolo alle ore 15:30.

Martedì 14 gennaio si svolgerà invece l’appuntamento in Dual Moguls nel formato speciale “from very beginning”, ovvero senza qualifica ma direttamente in parallelo. Il via della competizione è previsto alle 11:00, mentre la premiazione verrà anticipata alle 13:30.

Giovedì 16 gennaio si terrà il primo appuntamento di Moguls, con la qualifica alle 10:30, mentre la finale, alla quale accedono le prime dieci donne e i primi sedici uomini, inizierà alle 13:00. La premiazione seguirà subito dopo.

L’ultimo appuntamento nella disciplina Moguls si svolgerà venerdì 17 gennaio con la qualifica alle 9:45 e la finale, sempre con dieci donne e sedici uomini, alle 12:00. La premiazione si terrà subito dopo la finale.

Il programma degli eventi di Aerials

In programma ci sono ben tre competizioni nella disciplina Aerials: le prime due gare, venerdì 17 e sabato 18 gennaio, saranno nel classico formato composto da due salti di qualifica e uno di finale, mentre l’ultima gara, domenica 19 gennaio, si svolgerà a squadre (Aerials Team). L’appuntamento di venerdì 17 gennaio inizierà alle 13:30 con i salti di qualifica, mentre la finale si svolgerà alle 15:30. La premiazione si terrà subito dopo.

Sabato 18 gennaio la qualifica andrà in scena alle 11:30, mentre la finale alle 13:30. La premiazione si svolgerà alle 15:00.

L’ultimo giorno di gare, domenica 19 gennaio, comincerà con la qualifica alle 11:45. Lo speciale evento a squadre inizierà invece alle 13:00. I podi verranno premiati alle 15:30.

Un grande grazie ai nostri sponsor

Ticino Freestyle e TiSki ringraziano lo sponsor principale Raiffeisen, senza il quale non sarebbe stato possibile riproporre la Coppa Europa ad Airolo per la stagione 2019-2020. Un ringraziamento speciale per il sostegno finanziario e organizzativo va anche a Valbianca SA, all’Organizzazione Turistica Regionale Bellinzonese e Alto Ticino, all’Ufficio fondi Swisslos e Sport-toto e al Club Amici FSSI/TiSki

Ti piace sciare? Sei mai entrato in uno snowpark o in una pista di gobbe? Hai mai provato a fare un salto o un rails? Vuoi imparare le basi dello sci freestyle in tutta sicurezza e divertendoti in un gruppo di giovani freestyler? Allora partecipa anche tu ai camp invernali EYFA!

Guarda il video ufficiale EYFA!

Per la stagione 2019-2020 l’European Youth Freestyle Academy ha una novità: con gli AET Freestyle Camp EYFA sarà presente come sempre ad Airolo, ma pure a Bosco Gurin e a Campo Blenio!

Se hai tra gli 8 e i 14 anni e vuoi divertirti nelle gobbe, sui salti e sui rails, allora non perdere l’occasione e unisciti al fantastico team EYFA: i nostri allenatori specializzati, tra i quali Deborah Scanzio, ex campionessa e quattro volte atleta olimpica di freestyle, ti insegneranno come affrontare in totale sicurezza le strutture principali di uno snowpark, come sciare tra le gobbe e come divertirti in pista grazie a semplici trick! L’ambiente EYFA è stimolante ed è composto da tuoi coetanei e tue coetanee con la passione per lo sci e per l’attività sportiva all’aria aperta in generale. Le tre parole chiave per EYFA sono NEVEDIVERTIMENTO e PASSIONE!

Le date degli AET Freestyle Camp per questa stagione invernale!

  • Airolo: dal 26.12.2019 al 30.12.2019 / dal 02.01.2020 al 06.01.2020 / dal 24.02.2020 al 28.02.2020;
  • Bosco Gurin: dal 02.01.2020 al 06.01.2020;
  • Campo Blenio: 24.02.2020 al 28.02.2020.

Iscriviti subito!

AET Freestyle Tour: vivi l’esperienza di una gara di Moguls!

L’AET Freestyle Tour è un circuito di moguls aperto a grandi e piccini che vogliono affrontare qualche discesa tra le gobbe! Si tratta di giornate singole durante le quali la mattina si fa una introduzione al freestyle e al pomeriggio ci si lancia in un “challenge” Moguls! Il tutto seguiti da Deborah Scanzio! Le date sono le seguenti:

  • Bosco Gurin: 6 gennaio;
  • Campo Blenio: 28 febbraio;
  • Airolo: 21 e 22 marzo.

EYFA è presente su Facebook e su Instagram!

Marco Tadé non ha partecipato alla gara inaugurale di CdM di Ruka (Finlandia) e non prenderà parte al doppio appuntamento a Thaiwoo (Cina). Il ritorno alle gare è previsto in gennaio a Tremblant (Canada). Fino ad allora sarà ad Airolo ad allenarsi con il resto della squadra.

Sebbene presente sulle nevi finlandesi per allenarsi, il ticinese Marco Tadé ha deciso lo scorso sabato assieme ai suoi allenatori di non forzare i tempi di recupero dell’infortunio al ginocchio e quindi di non prendere parte alla prima gara di CdM della stagione. Dopo quasi due anni di lontanza dal circuito mondiale la voglia di ritornare alle competizione è tanta, ma a dicembre è meglio non accelerare i tempi di recupero che il proprio corpo richiede, specialmente in una disciplina come questa, dove le articolazione inferiori vengono assiduamente sollecitate.In queste ultime due settimane, durante i campi di allenamento in Svezia e in Finlandia, l’atleta di punta della nazionale svizzera nel Moguls ha ricercato costantemente le giuste senzazioni nelle gobbe e ha eseguito i primi salti, portando anche a termine delle discese “top to bottom”.

Ritornato da poco a casa, ora Marco ha davanti a sé un mese molto importante. Ad Airolo l’obiettivo principale è quello di riportare in pista le figure acrobatiche che poi eseguirà in gara. Dopo aver ripreso piena fiducia “in aria” è quindi importante integrare i salti nelle discese complete. Il rientro in CdM è previsto (presumibilmente) per il 25 gennaio a Tremblant (Canada), per quella che sarà la quarta tappa di CdM (su tredici) in calendario, dopo gli appuntamenti di Ruka e Thaiwoo (in programma il 14 e il 15 dicembre).

La prima competizione della stagione, andata in scena lo scorso sabato 7 dicembre a Ruka, ha visto trionfare il canadese Mikael Kingsbury e la francese Perrine Laffont, attuali detentori della CdM. Al 2° posto hanno terminato il giapponese Ikuma Horishima e la connazionale Anri Kawamura, mentre lo svedese Walter Wallberg e la australiana Britteny Cox hanno chiuso il podio.

La tappa inaugurale del circuito mondiale di Moguls si svolgerà domani sabato 7 dicembre a Ruka, in Finlandia. Marco Tadè, unico atleta elvetico presente, si sta allenando da qualche giorno in pista e si prepara al ritorno alle competizioni dopo quasi due anni di stop a causa di un infortunio al ginocchio.

Finalmente inizia la stagione agonistica per il Moguls, disciplina del freestyle nella quale la Svizzera, ormai da diverso tempo, è rappresentata solamente da atleti ticinesi. Sebbene oltre Gottardo questa disciplina non goda infatti della stessa fama del Freeski, il Moguls è in costante crescita e questo anche grazie ai risultati internazionali conquistati da sciatori come Marco Tadè, medaglia di bronzo ai Mondiali del 2017, e Nicole Gasparini, vincitrice della classifica generale di Coppa Europa nel 2016.

Come di consueto ad aprire le danze della Coppa del Mondo (CdM) sarà la piccola stazione sciistica di Ruka (Finlandia): domani, sabato 7 dicembre, andrà in scena infatti la prima tappa dei tredici appuntamenti stagionali in calendario. A vestire i colori rossocrociati ci sarà Marco Tadé, che sembra essersi recuperato dal problema al ginocchio che lo ha tenuto lontano dalle gare per quasi due anni. Tadè, che ha ripreso a sciare con costanza nelle gobbe durante il campo di allenamento di metà-fine novembre in Svezia, si trova da sabato 30 novembre in Lapponia con l’allenatore Giacomo Matiz e il preparatore acrobatico Juan Domeniconi e da qualche giorno ha ricominciato anche a saltare. L’atleta ventiquattrenne di Tenero si sente fisicamente e mentalmente pronto, anche se il percorso di riabilitazione gli ha preso più tempo di quanto pensasse. Poco conta però, l’importante per lui e per Swiss-Ski è che sia dapprima ritornato in salute, e in un secondo tempo che possa affrontare gli impegni stagionali in totale serenità e fiducia.

Il primo allenamento ufficiale si è svolto ieri (giovedì 5 dicembre) e oggi si tiene il secondo. Al cancelletto di partenza ci sono circa sessanta uomini. Il grande favorito per la vittoria è come sempre il canadese Mikael Kingsbury, dominatore delle ultime otto classifiche generali di CdM e medaglia d’oro ai Giochi Olimpici del 2018.

Si segnala infine l’assenza della freestyler ticinese Nicole Gasparini, impegnata ancora in un programma di riabilitazione tra sessioni in palestra e fisioterapia. L’ultima gara di Gasparini in CdM risale al gennaio scorso, quando in Canada si era classificata 28esima.

Oggi e domani (sabato 23 e domenica 24 novembre) a Idre Fjäll, in Svezia, si svolgono le prime due gare della stagione 2019-2020 per la squadra nazionale di freestyle, disciplina Moguls. In lista di partenza sono presenti circa 140 atleti (90 uomini e 50 donne). Le qualifiche per gli uomini sono previste per le 12:20 in entrambi i giorni.

I freestyler rossocrociati presenti nella trasferta svedese sono Marco Tadè, Enea Buzzi, Giosuè Martinoli, Martino Conedera, Riccardo Pascarella e Paolo Pascarella. Questi, eccetto Tadè, sono tutti nati tra il 2001 e il 2004, fanno parte della squadra di Coppa Europa (CE) e debutteranno nel circuito continentale il 13 gennaio in casa, ad Airolo-Pesciüm. I giovani di CE gareggiano tutti, mentre Tadè non prende sicuramente parte a queste gare FIS. La medaglia di bronzo ai Mondiali di Dual Moguls del 2017 non si è ancora riabilitato completamente dall’infortunio al ginocchio che lo ha tenuto lontano dal circuito di Coppa del Mondo (CdM) dal febbraio 2018. Tadè si recherà il prossimo venerdì a Ruka, in Finlandia, dove sabato 7 dicembre andrà in scena la gara inaugurale della stagione 2019-2020 di CdM. Una volta sul posto deciderà con lo staff tecnico se competere o se rimandare il ritorno alle gare.

Non presente pure Nicole Gasparini, anche lei alle prese con l’ennesimo infortunio al ginocchio. Gasparini sta tuttora seguendo un percorso di riabilitazione tra palestra e fisioterapia. Swiss-Ski spera di rivederla sugli sci il più presto possibile in quanto è anche l’unica donna elvetica in CdM per il Moguls.

Il gruppo, allenato dal capo squadra Giacomo Matiz e dal preparatore acrobatico Juan Domeniconi si sta allenando nella località sciistica di Idre da domenica 17 novembre e proseguirà il camp fino a mercoledì 27 novembre.

In bocca al lupo ragazzi!

Grazie!

Quando ero piccolina sognavo di fare la veterinaria, poi ho scoperto che non bastava amare gli animali, ma bisognava anche operarli. Da allora ho capito che non avrebbe fatto per me. Quando ho iniziato a fare freestyle avevo 9 anni, e fino all’età di 14 anni circa, non ho mai davvero compreso quanto fossero grandi gli sforzi economici che dovevano fare i miei genitori per permettermi di svolgere quest’attività. La nostra famiglia è stata un’eccezione, per diversi anni i miei genitori si sono ritrovati a pagare due tasse della squadra nazionale, la mia e quella di mio fratello Fabio. Mentre l’altro mio fratello Matteo giocava ancora ad hockey, prima di entrare a far parte anche lui dei quadri di TiSki. Perché, pur facendo parte della squadra nazionale, si paga e non si guadagna. Non è però una cosa negativa, poiché a differenza di molte altre squadre, Swiss-Ski mette a disposizione dei propri atleti un budget che serve a coprire molte spese come biglietti aerei, alberghi, ski pass, eccetera. Tutte spese che la maggior parte di atleti di altre squadre nazionali si trovano a pagare di tasca propria.
Il mio non è comunque uno sport economico. E qui entrano in gioco attori importanti come la Fondation de l’Aide Sportive Suisse (Stiftung Schweizer Sporthilfe, Fondazione dell’Aiuto Sportivo Svizzero). Da 49 anni, la Fondazione dell’Aiuto Sportivo Svizzero sostiene gli sportivi nel loro cammino verso l’élite mondiale. Soprattutto nella giovane età e negli sport di nicchia, dove la presenza mediatica è debole, i grandi sponsor non ci sono e i premi in denaro non sono alti. Lo scopo principale della fondazione è quello di sostenere finanziariamente i giovani talenti e le loro famiglie. Con 9,1 milioni di franchi all’anno, l’Aiuto Sportivo Svizzero sostiene 1043 atleti. I fondi sono riversati sotto forma di sovvenzioni individuali, sponsor e riconoscimenti a sportivi particolarmente talentuosi. È una fondazione a scopo non lucrativo e insieme a Swiss Olympic e all’Ufficio Federale dello Sport, è tra le più importanti istituzioni dello sport in Svizzera. I fondi sono raccolti grazie a donazioni, contribuzioni dei membri, azioni di beneficenza e tramite l’aiuto del partner “Società di Sport-Toto” di aziende e fondazioni (link Rapporto annuale 2018: https://www.sporthilfe.ch/dam/jcr:576019f3-5e80-40ec-a617-56c4571ee266/Rapport_annuel_2018.pdf ). Sì, se te lo stai chiedendo, puoi contribuire anche tu, con un importo minimo, cliccando su questo link: https://www.sporthilfe.ch/fr/Engagez-vous/En-tant-que-particulier/Faites-un-don/Faites-un-don-maintenant.html. Da parte mia e di tutti gli atleti sostenuti dall’Aiuto Sportivo Svizzero: Grazie!

Nel mio sport, nel corso degli anni, ho conosciuto molti atleti che per motivi finanziari hanno deciso di terminare la propria carriera. Mi rattrista sempre sentire queste storie che sarebbero potute finire in maniera diversa, magari con un lieto fine ai Giochi Olimpici oppure con dei buoni risultati in Coppa del Mondo, ma purtroppo non è andata così. Il sostegno di quest’anno da parte dell’Aiuto Sportivo Svizzero per me significa molto, perché nonostante il mio lungo palmarès di infortuni, questa fondazione crede nel mio potenziale. Questo mi aiuta a restare motivata nei giorni più duri durante la riabilitazione. Negli scorsi tre anni, il loro aiuto è stato sicuramente un grande sollievo per me!

Nel 2016 dopo la vittoria in Coppa Europa, sono stata selezionata insieme al mio compagno di squadra Marco Tadè dal gruppo di sportivi d’élite dell’Esercito Svizzero. Un’esperienza molto importante per me e che tuttora mi aiuta finanziariamente nel mio percorso sportivo. 

Inoltre, ho anche la fortuna di poter contare uno sponsor come Fumasoli SA di Cadro, il paese in cui sono cresciuta. Per me è un orgoglio gareggiare in Coppa del Mondo, dalla Cina al Canada, con la pubblicità sul casco. Come lo è sciare sulle piste di Zermatt o Ruka, in Finlandia, con gli sci preparati da 3Rsport, e il sollievo di tenere il collo e la testa al caldo quando le temperature scendono anche fino a -25°C con il materiale BUFF fornito da Contact&Production. In fondo sono una semplice ragazza, che viene da un Cantone non sempre molto considerato dal resto della Svizzera, la quale ha scelto uno sport ancora poco conosciuto e che si ritiene molto onorata di ogni sostegno che riceve, dal più grande al più piccolo.

LA RIABILITAZIONE DI OTTOBRE

Ottobre è iniziato duramente. Per tre mesi mi sono trovata come in trans, affrontando la riabilitazione con tanta determinazione e forza che ho ammirato, ma che non mi sono fermata a chiedermi da dove arrivasse. Durante ogni esercizio mi dicevo di tenere duro e di arrivare fino alla fine e che se avrei faticato lì, poi sulla neve sarebbe stato più facile. Ad ottobre è come se mi fossi fermata a riflettere troppo. Ero stanca fisicamente e mentalmente. Ogni giorno mi era più difficile trovare la motivazione per affrontare la fatica degli allenamenti e finire i programmi in palestra. Mi vergognavo nel sentirmi così, dopo tutto l’impegno che ci avevo messo nei mesi precedenti, non potevo mettermi in dubbio tutto d’un tratto. Il fatto di ammalarmi molto frequentemente è quello che mi ha fatto capire che avevo bisogno di fermarmi un attimo, così non potevo continuare.

Così in poco tempo ho deciso di prendermi una settimana per spezzare la routine giornaliera e ricaricare le batterie, permettendomi di spegnere il cervello. Ho trascorso 3 giorni a Zermatt con la mia ex compagna di squadra Debby Scanzio. Quest’anno entrambe senza sci. Passeggiando tra i sentieri di Zermatt in compagnia di Debby, ritrovare alcuni miei compagni di squadra e incontrare atleti di altre squadre che non vedevo da tempo mi ha messo di buon umore. I quattro giorni seguenti li ho passati a Madrid, ospite da un’ex sciatrice della squadra statunitense e amica da diversi anni. Lei purtroppo ha dovuto terminare la sua carriera per problemi alle anche, e nonostante le abbia operate anni fa, ancora oggi, a soli 22 anni, soffre di dolori quasi giornalieri. Questa è una delle tante storie (tristi) di atleti con grandi ambizioni, ma che per problemi fisici hanno deciso coraggiosamente di rinunciare alla propria passione. 

Nonostante ho preso questa settimana per cambiare aria e con l’idea di ricaricare le batterie, quando sono rientrata a casa mi sono sentita più stanca di prima e questo mi ha fatto riflettere un po’. Così qualche giorno fa ho deciso di fare un esame del sangue, pensando che forse la causa di questa grande stanchezza improvvisa potesse centrare con il livello del ferro nel sangue. Ogni anno, infatti, devo tenerlo controllato e alzarlo tramite infusioni o pastiglie quando è troppo basso. Infatti, si è rivelato che livello del ferro che ho in questo momento è troppo basso, soprattutto per uno sportivo. Il medico mi ha consigliato non una, ma bensì due infusioni. Questa notizia mi ha dato in un qualche modo sollievo, perché avevo messo in dubbio la mia motivazione che sembrava essere molto forte fino a solo qualche settimana fa.

Ora sono passati quasi 4 mesi dall’operazione, spesso si pensa che il peggio sia all’inizio, i giorni dopo l’operazione. In realtà il peggio arriva dopo, quando si comincia ad avere più mobilità, più forza e più libertà negli esercizi, è proprio qui che bisogna essere più forti perché è dove i progressi sono più piccoli e avvengono più lentamente. Bisogna continuare ad avere pazienza, motivazione e energia. E proprio quando ne avevo più bisogno, qualche giorno fa ho letto questo: “Sometimes, your confidence is going to crash. Sometimes, you’re going to doubt your own abilities. Sometimes, you’re going to flirt with the idea of giving up. But you can never allow yourself to quit on the things that mean the most to you. You have to stay passionate, stay motivated, stay inspired, stay strong. You have to remind yourself you can do this.”

Swiss-Ski conlude la prima parte dello stage sul ghiacciaio di Zermat, dove si recano quasi tutte le squadre nazionali in vista della stagione 2020. Ritorna a sciare Marco Tadè, in attesa del ritorno della compagna di squadra Nicole Gasparini.

Come ogni anno la maggior parte delle squadre nazionali si ritrova sulle nevi di Zermatt per prepararsi alla stagione agonistica. Dalla metà di settembre e per tutto il mese di ottobre, sulla ghiacciaio Plateau Rosa si possono ammirare centinaia di freestyler che scendono tra le gobbe e i salti. Tra questi c’erano anche sette atleti ticinesi in forza a Swiss-Ski, i quali si sono allenati dal 23 settembre al 3 ottobre. Accompagnati dagli allenatori Giacomo Matiz e Juan Domeniconi, i freestyler rossocrociati hanno ripreso il ritmo tra le gobbe e ritrovato le giuste sensazioni sui salti. La squadra elvetica si è concentrata soprattutto nel portare sulla neve le forme acrobatiche che ha lavorato quest’estate sul water jump al Centro sportivo di Tenero e ha ripreso a sciare dopo l’ultima trasferta di metà agosto. È ritornato sulla neve anche Marco Tadè, che sembra essersi lasciato alle spalle l’infortunio al ginocchio che lo ha tenuto a lungo lontano dalle competizioni (l’ultima partecipazione in Coppa del Mondo risale a gennaio 2018). Tadè, medaglia di bronzo ai Mondiali 2017, in questa prima parte di camp si è focalizzato sulla tecnica di base in pista, cercando di riprendere il feeling con la neve. Il recupero di Tadè è una grande notizia per Swiss-Ski, che per la prossima stagione ha quindi ottime possibilità di riavere un atleta di punta nel circuito mondiale. L’altra atleta ticinese inserita nella squadra di Coppa del Mondo, la classe 1997 Nicole Gasparini, sta seguendo ancora un percorso di riabilitazione tra fisioterapia e palestra. La speranza è quella di rivederla al più presto sulla neve, senza però accellerare i tempi di recupero.In questi giorni tutta la squadra sta proseguendo il programma di preparazione fisica per poter tornare a Zermatt l’11 ottobre, per la seconda parte di allenamento che durerà fino al 23 ottobre.

La European Youth Freestyle Academy (EYFA) è una scuola specializzata nella formazione delle giovani leve nello sci freestyle, in particolare nella disciplina Moguls. EYFA può contare su uno staff professionale ed esperto, nel quale spiccano i nomi di Deborah Scanzio, ex atleta olimpica (ben quattro, da Torino 2006 a Pyeongchang 2018), e di Juan Domeniconi, preparatore acrobatico della nazionale svizzera di Moguls. Da settembre 2018, EYFA è ufficialmente parte di TiSki e ha quindi un ruolo ancor più importante nella promozione dello sci freestyle e nella crescita sportiva dei giovani.

Sulla neve e in palestra EYFA ha un approccio appassionato e all’insegna del divertimento e dello spirito di gruppo: è in un ambiente rilassato e amichevole che i partecipanti danno il meglio e riescono ad apprendere più in fretta le basi tecniche ed acrobatiche. Inoltre, i numerosi anni di esperienza degli allenatori e l’altissima qualità delle infrastrutture a disposizione permettono agli atleti di migliorare le proprie abilità in totale sicurezza.

L’impegno profuso nella sua attività di formazione è confermato anche dai recenti risultati ottenuti da atleti che hanno cominciato a muovere i primi passi nel freestyle con EYFA. Marco Tadè ha conquistato la medaglia di bronzo ai Mondiali di Sierra Nevada del 2017, mentre Nicole Gasparini ha vinto la Coppa Europa del 2016. Oltre a loro sono poi ben dieci i giovani sciatori presenti nella squadra junior di Swiss-Ski e nella selezione di TiSki.

Il programma EYFA

Pomeriggio di freestyle ogni mercoledì!

Da settembre, ogni mercoledì dalle 14.00 alle 17.00 EYFA propone un allenamento a presso il Centro sportivo nazionale della gioventù di Tenero! Un momento di svago con vari giochi per rafforzare l’ambiente in squadra e continuare il lavoro svolto durante i camp: tappeto elastico, attività di coordinazione ed equilibrio. Il programma è aperto anche a chi non ha mai partecipato alle attività EYFA e vuole scoprire il freestyle in maniera divertente e spensierata! Scrivi a debby@freestyleacademy.eu per qualsiasi informazione o visita il sito web EYFA.

EYFA Indoor Ski Camp!

Ecco finalmente il primo EYFA Ski Camp della stagione 2019-2020 con destinazione Valkenswaard, Olanda! Una settimana più unica che rara: quante volte hai sciato al coperto, in una sorta di frigorifero gigante?! Se non hai mai vissuto un’esperienza del genere questa è l’occasione giusta per provare. All’interno di questa palestra innevata gli allenatori EYFA costruiranno un salto e delle gobbe per te e ci saranno rails e box. Iscriviti subito!

Gli EYFA Ski Camp in inverno

Durante l’inverno EYFA organizza i seguenti appuntamenti ad Airolo-Pesciüm:

  • dal 26 al 30 dicembre 2019;
  • dal 2 al 6 gennaio 2020;
  • dal 24 al 28 febbraio 2020.

L’ultimo EYFA Ski Camp sarà invece dal 10 al 14 aprile 2020 in una stazione sciistica da definire. Partecipa anche tu!

Scarica il volantino EYFA!

Settimana 6 post operazione 2.0

Durante i primi mesi post operazione si ha l’impressione che il tempo passi molto lentamente. Se tutto va bene, ci sono progressi giornalieri e la riabilitazione procede normalmente, ma si ha comunque una diversa percezione del tempo. Le alternative per restare “sani di mente” sono diverse. Uccidersi di ore in palestra ogni giorno funziona per poco tempo e purtroppo non è la soluzione più adatta subito dopo un intervento.Tenere la mente impegnata, è quello che nella maggior parte dei casi aiuta di più. Riempire in modo meticoloso le ore della giornata. Far lavorare corpo e mente durante la riabilitazione, ma non dimenticarsi di farli lavorare fuori dalle quattro mura dello studio medico o della palestra, con lunghe sessioni di stretching e meditazione, che fanno sempre parte del processo di riabilitazione e guarigione, anche se vengono svolte in modo più passivo.

Nel mio caso, in cui non ho ancora trovato il percorso scolastico giusto da seguire e che contemporaneamente mi permetta di svolgere la mia attività sportiva, iscrivermi ad un corso di lingua mi sta aiutando molto. Ottenere dei buoni certificati di tedesco e inglese sono gli obiettivi che mi sono fissata in parallelo alla riabilitazione per i prossimi mesi.Studiare, interagire con gente di diverse culture, stimolare la mente in modo diverso da quello che ho bisogno durante la fisioterapia è quello che mi ci vuole. Ogni giornata la inizio con grande entusiasmo. Le prime ore del mattino le passo in palestra per mantenere la muscolatura del resto del corpo, poi vengo seguita dalla fisioterapista per precisi esercizi riabilitativi del ginocchio. Poi, giusto il tempo di una doccia e di pranzare e passo il pomeriggio in classe. Dopo la lezione ritorno in palestra per un’altra sessione di allenamento oppure una lunga seduta di stretching, che ogni tanto è l’attività migliore per il nostro corpo!

Settimana 7 post operazione 2.0

Il rispetto che un atleta ha per il proprio corpo è enorme. Anche quando si è nella miglior forma fisica, spremerlo sempre al massimo può metterlo in pericolo: le articolazioni si lussano, i muscoli si strappano, il corpo si logora per poi essere riaggiustato. Ma le cicatrici rimangono, come storie sulla nostra pelle, per ricordarci da dove siamo partiti. Gli infortuni non accadono mai nel momento giusto, soprattutto nello sport, ma ci sono momenti peggiori di altri.

Ricordo che il giorno prima del mio ultimo infortunio a febbraio, mi trovavo a Winter Park, negli Stati Uniti. Mentre l’allenatore e la fisioterapista cercavano un posto dove parcheggiare l’auto, io mi incamminavo verso il ristorante, dove avrei fatto il mio riscaldamento prima di iniziare a sciare. Camminando guardavo la pista sulla quale mi stavo allenando da qualche giorno per i Mondiali che si sarebbero svolti qualche giorno dopo.Nonostante alcuni dubbi e paure che da dopo gli infortuni mi accompagnavano anche al di fuori dello sport, ero convinta che ne era valsa la pena averci provato ogni volta. Sapevo che la strada era ancora lunga, ma stavo riconoscendo gli sforzi che avevo fatto e l’aiuto incredibile dei miei allenatori durante gli ultimi anni. Lì, in quel momento, ero convinta che i pezzi dell’immenso puzzle che stavo costruendo da tempo, cominciavano ad avere un senso. Finalmente riuscivo a fare una tournée di Coppa del Mondo, a gareggiare a un Mondiale e a godermi di più le sessioni di allenamento sulla neve senza essere troppo severa con me stessa. Meno di 24 ore dopo, durante un atterraggio da un salto, in una frazione di secondo, il ginocchio fece un movimento strano, sembrò uscire e poi rientrare; sapevo che era successo qualcosa, sapevo che non era qualcosa di bello e che probabilmente era meglio evitare di continuare a sciare. Cominciai ad avere un po’ male e capii che anche questo non era un buon segno. Così decisi di scendere di fianco alla pista, mantenendo il peso sulla gamba sana. Erano tanti, tantissimi i pensieri che mi attraversavano la testa, anche se cercai freddamente di evitarli, ero cosciente che forse non avrei avuto l’occasione di partecipare all’evento più importante della stagione e sciare sulla pista più bella del circuito, la quale non avevo neppure avuto la possibilità di vedere. Così mi ritrovai a fare quella stessa strada, al contrario, dalla pista verso il parcheggio, singhiozzando e zoppicando un po’, sperando che non fosse nulla di grave. 

Il giorno dopo ebbi l’occasione di vedere la pista di Deer Valley, the “Champion Run”, dall’appartamento in cui il dottore di Swiss-Ski mi comunicò l’impossibilità di gareggiare e la necessità di ritornare in Svizzera a causa di una probabile rottura del crociato anteriore del ginocchio. E tutto ad un tratto mi rensi conto che per completare il puzzle mancavano ancora moltissimi pezzi…